La mia storia
La storia di Margherita parte da una marmeria e una finestra. La finestra era quella da cui ogni giorno poteva osservare i materiali di scarto dell’azienda di famiglia dove lavorava come amministratrice. Erano materiali “non artistici”, poveri appunto, scarti industriali che non avevano più ragione d’esistere avendo perso la capacità di assolvere il compito a cui erano destinati.
Dietro questi materiali poveri si nascondeva un piccolo tesoro, un’energia e una bellezza che attendevano solo di essere liberate. Margherita iniziò così ad assemblare e ricombinare alcuni di questi scarti donandogli nuova linfa vitale.
Il mosaico
Margherita ben presto scoprì la tecnica di composizione pittorica che forse più di tutte incarnava questa sua vocazione: il mosaico. Ha frequentato corsi di approfondimento con Sergio Cicognani e Liborio Puglisi ed ha iniziato ad esporre i suoi manufatti in alcuni mercatini di handmade e artigianato artistico.
Con il passare degli anni ha approfondito la tecnica del mosaico esplorando anche altre tipologie di lavorazione sempre utilizzando materiali poveri quali tufo, pietre, bottoni, stoffe e metalli. Nel 2016 ha deciso di realizzare il suo sogno: fare della sua vocazione un lavoro e aprire una bottega nel cuore dei Sassi a Matera.
Arte povera
Nei manufatti artistici di Margherita si può riconoscere un connubio unico tra tecniche di lavorazione maschili come il tufo e la cartapesta e altre prettamente femminili come il cucito e il ricamo. Il minimalismo e l'arte povera sono la base del suo "alfabeto artistico" arricchito dalla sapienza nell'equilibrio dei colori, delle forme, dei materiali e da una quasi maniacale precisione nella realizzazione dei manufatti.
Artigianato e tradizione
Margherita ha attinto a piene mani da costumi e tradizioni artistiche materane. La città dei Sassi infatti è culla di un artigianato che affonda le sue radici nell’arte popolare e che utilizza materiali poveri come il tufo, la terracotta, il legno, il ferro battuto e la cartapesta. La lavorazione della cartapesta, ad esempio, ha acquisito nei secoli un significato spirituale oltre che artistico.
Gli artigiani materani, di generazione in generazione, si tramandando il sapere della cartapesta con cui realizzano il Carro Trionfale per la celebrazione del culto alla Madonna della Bruna, patrona e protettrice della città.